Tre punti e poca autorevolezza: il primo passo indietro dell'Italia di Conte
Per quanto si è visto in campo, uscire con un solo punto dalla partita di Palermo con l’Azerbaijan sarebbe stato probabilmente immeritato e il secondo gol di Chiellini ha rimesso le cose a posto. Per tutto il resto, avevamo lasciato a settembre un’Italia intensa e sul pezzo, l’abbiamo ritrovata molle per gran parte della gara, comunque per troppi minuti anche considerando lo scarso valore avversario. Gli Azzurri hanno spinto per il primo quarto d’ora, pensando forse che quell’avvio fosse sufficiente per far abbassare la guardia all’Azerbaijan, che dal canto suo ha continuato a non far giocare i suoi avversari, approfittando della scarsa intensità mostrata per quasi tutto il primo tempo e prendendo gol con la zuccata di Chiellini solamente per un gravissimo errore del suo portiere in uscita. Nella ripresa si è visto qualcosa di meglio, ma la poca qualità negli ultimi metri di campo (e ci si può cominciare a chiedere: il 3-5-2 di Conte è un modulo adatto per giocare competizioni internazionali, oltretutto con attaccanti di caratura sicuramente inferiore rispetto a quelli di qualche anno fa?) ha impedito di arrivare al raddoppio. La beffa si stava concretizzando è stata evitata grazie ancora a Chiellini e alla difesa azera, scioltasi con l’ingresso del terzo attaccante azzurro, Giovinco, che ha firmato anche l’assist. Un notevole passo indietro per un’Italia che, per l’ennesima volta, non ha mostrato autorevolezza contro un avversario di bassissimo rango, al contrario ad esempio del Belgio, che ha strapazzato Andorra sotterrandola sotto 6 gol, e della Norvegia, che ha vinto a Malta per 3-0 chiudendo rapidamente la pratica. Proprio la trasferta di Ta’ Qali in programma lunedì sarà l’occasione per gli Azzurri di riscattarsi sul piano della prestazione, ma in generale l'Italia dovrà essere più vicina a quella di settembre (se non migliore) per poter pensare di sollevare la Coppa a Parigi.