Si parte con tre punti, ma già serve ossigeno
In un momento così, in un gruppo così e con una formula così, la cosa fondamentale era vincere e l’Italia ha ottenuto i suoi primi, preziosissimi, tre punti sulla strada che porta in Russia. Il risultato della Spagna contro il Liechtenstein conferma che probabilmente sarà una sfida a due per l’unico biglietto per il mondiale e già a ottobre ci sarà il primo dei due importantissimi scontri diretti, da giocare senza Giorgio Chiellini, che in Francia fu decisivo e che sarà però squalificato a causa del rosso rimediato questa sera. A Torino, però, si arriverà con i compiti fatti e, si spera, con una condizione atletica migliore di quella vista in queste prime due gare. A ritmi maggiori di quelli a cui si è giocato ad Haifa probabilmente non sarebbe stato così relativamente agevole mantenere il vantaggio in inferiorità numerica e arrotondarlo nel finale di gara e le cinque partite di campionato che si giocheranno da qui al 6 ottobre permetteranno un po’ a tutti di migliorare la propria forma. Chi è già in forma - ed è una sorpresa, viste le condizioni fisiche della vigilia - è Marco Verratti: sua l’apertura per il gol del vantaggio di Pellè, sua una partita fatta anche di sostanza, da centrocampista completo qual è da potenziale leader tecnico di un gruppo con poche individualità di rilievo. Le brutte notizie arrivano invece dalla difesa: dopo i tre gol incassati dalla Francia, la porta non è rimasta chiusa neanche questa sera e la sensazione è che solamente il modesto livello tecnico avversario ha fatto sì che Buffon abbia corso comunque pochi rischi, pur con la tara della prestazione estremamente negativa di Chiellini. Ma andando oltre gli aspetti di campo, quelli ottenuti in questa prima partita sono tre punti che danno già ossigeno a un Ventura già in riserva di energie nervose, come testimoniato dalle dichiarazioni del prepartita. Non certo il modo migliore di cominciare un biennio che si preannuncia molto difficile per tanti motivi: aggiungerne uno in più aumenterà solo il rischio, già da non sottovalutare, di scrivere la storia nel senso sbagliato.