Integrità per l'intensità
A pochi giorni dalla scelta dei 23 che si giocheranno Euro 2016, l’aspetto prioritario dell’amichevole i contro la Scozia non era certo il gioco: al di là del fatto che per costruire un impianto riconoscibile si ha avuto un anno e mezzo di tempo, il lavoro atletico effettuato a Coverciano e il periodo della stagione portano a rimandare un giudizio di questo tipo. Il match di Ta’ Qali ha avuto come quasi unica funzione quella di aiutare Antonio Conte a chiarirsi le idee sui giocatori su cui potrà contare al 100% in una rassegna continentale nella quale l’Italia non potrà sbagliare nulla e non dovrà incontrare altri ostacoli oltre a quelli che le avversare di turno proporranno per avere speranze di ribaltare il pronostico che non la vede tra le favorite. E il primo ostacolo che si può parare davanti agli azzurri è senz’altro quello fisico: con gli infortuni di Marchisio e Verratti e le condizioni non perfette di Thiago Motta, Montolivo e De Rossi, sbagliare una scelta potrebbe rivelarsi deleterio in una squadra che ha bisogno di intensità per esprimersi (e avere intensità al termine della stagione dei club e in un mese caldo come giugno, di per sé, è già un’impresa) e conseguentemente di integrità per avere le necessarie energie da riversare in campo. Il centrocampista della Roma, unico dei giocatori in dubbio sceso in campo, ha dato risposte positive sul piano tattico e anche su quello fisico, pur con la tara della sostituzione dopo poco meno di 70 minuti. L’altro osservato speciale, Eder, non ha fatto granché per convincere Conte a consegnargli un biglietto, mentre il destino dei vari Jorginho, Bonaventura e Bernardeschi non verrà certo deciso da una mezz’ora di subentro in un test-match. Da qui a martedì sera saranno circa 48 ore di riflessione molto profonda da parte del commissario tecnico, primo consapevole del peso della selezione che dovrà fare. Per partire verso la Francia con il piede giusto.