Il ritorno dell'Italia della qualità: Inghilterra al tappeto e ottavi vicini
Dal nulla. Anzi, out of nowhere, per dirla all'inglese. Dopo due anni di quasi ininterrotto letargo, l'Italia torna quella del gioco, del possesso palla e della qualità e batte per 2-1 l'Inghilterra, non giocando una gara perfetta, mostrando ancora qualche limite ma tornando agli standard che avevamo ammirato fino all'Europeo, insistendo, con lievi modifiche, su un assetto che non aveva dato grandi risposte in amichevole e, last but not least, posizionando un bel mattone sul discorso-qualificazione.
Nonostante la magra figura contro il Lussemburgo, Prandelli ha insistito e schierato nuovamente il centrocampo con Pirlo e Verratti protetti da Daniele De Rossi. Con una differenza sostanziale: la posizione di Candreva e Marchisio, chiamati a fare da veri e propri esterni equilibratori più che da, a dire il vero disordinato, raccordo con Balotelli. Risultato: pallone a noi, con tanta, tanta facilità di possesso, grazie anche al romanista che, di fatto, è addirittura un terzo playmaker aggiunto agli altri due, con delega dal centrocampo in giù, e solo ripartenze a loro. La qualità negli ultimi metri di campo un po' latita, ma alla fine i due gol sono tutti dei tre uomini offensivi: il primo è una splendida staffilata di destro di Marchisio, il secondo arriva grazie alle giocate di Candreva e Balotelli, da ala e centravanti purissimi. E dietro siamo più forti anche della sfortuna: ottima la prova di Sirigu, guardiano della porta dopo l'infortunio di Buffon e scacciatore di incubi sudafricani, più che positiva la prima ufficiale di Darmian, che ha confermato l'ottima impressione destata a Londra contro l'Irlanda proponendosi ripetutamente in avanti e mostrando un'ottima intesa con De Rossi a servirlo, spostato a destra a seguito del KO di De Sciglio. Ovviamente c'è ancora da sistemare qualcosa: a livello individuale Paletta è apparso in difficoltà già nel primo tempo e Chiellini, pur spingendosi in avanti non sembra adatto al ruolo di terzino, per come deve essere interpretato in un modulo del genere, mentre allargando il discorso alla squadra non si riesce a offrire nell'ultimo terzo di campo la qualità espressa nei primi due, a causa di un tridente più tattico che reale e si è visto un affanno eccessivo nel finale, forse dovuto anche alla stanchezza, con qualche conclusione di troppo lasciata agli inglesi e interventi evitabili che fortunatamente non hanno generato cartellini.
L'Italia c'è e lo ha fatto vedere contro l'avversario tecnicamente più dotato del gruppo, dimostrando di aver ritrovato l'identità che sembrava perduta in questi ultimi due anni. È ancora presto per sapere se basterà per fare strada nel torneo, ma già venerdì, contro un avversario non trascendentale come la Costa Rica, si potrà staccare il biglietto per gli ottavi. Con tante certezze nella valigia.