Diesel azzurro nella notte di Spalato
L’Italia esce da Spalato con un punto (prezioso, grazie al regalo della Norvegia, fermata dal modesto Azerbaijan) e alla addirittura il rammarico di non averne presi tre. Poco ipotizzabile alla vigilia, impensabile dopo un inizio di gara da brividi, in cui sono emerse differenze importanti a livello tecnico, di organizzazione e di concentrazione: l’annullamento del gol di El Shaarawy è apparso quantomeno dubbio, ma a certi livelli un’ingenuità - la seconda, dopo quella individuale di Davide Astori su Srna - come quella commessa praticamente da tutta la squadra la si paga e anche caro. Esattamente come è successo alla Croazia e a Mandzukic, che col suo fallo di mano ha rimesso in carreggiata il diesel azzurro che col passare dei minuti ha aumentato i giri, mettendo definitivamente le mani sul match nel secondo tempo, pur non trovando l’affondo decisivo per portare a casa l’intera posta.
Carattere e contromisure hanno permesso all’Italia di non capitolare dopo l’avvio negativo: è questa la nota positiva della serata croata, peraltro in continuità con quanto successo a Sofia, dove gli azzurri avevano chiuso in crescendo anche in quel caso, offrendo intensità fino all’ultimo secondo di gara. La differenza tecnica tra le due squadre si era vista a Milano e si è vista questa sera, ma il trend crescente in favore degli azzurri è una notizia da non sottovalutare in un percorso che avrà il suo compimento tra un anno; la personalità mostrata soprattutto nel secondo tempo è l’arma necessaria per non sfigurare contro squadre più dotate e averla messa in campo nel match più difficile della campagna di qualificazione è segnale di un gruppo che sa quel che deve fare per presentarsi in Francia con i giusti presupposti.
L’amichevole di martedì con il Portogallo sarà certamente l’occasione per qualche esperimento e per premiare uomini reduci da una buona stagione in campionato: mai come in questo periodo storico ogni elemento in più può diventare una risorsa preziosa.