A Genova l'Italia riscopre il 4-4-2
Poteva sembrare una partita ai limiti dell’inutilità, invece la sfida di Marassi contro l’Albania consegna alla Nazionale non solo una vittoria, ma soprattutto un nuovo sistema di gioco dal quale poter ripartire, a prescindere dagli uomini utilizzati, in forma largamente sperimentale, e dall’avversario di questa sera, non eccezionale ma autore finora di un buon cammino di qualificazione a Euro 2016, con lo scalpo del Portogallo di Cristiano Ronaldo già portato a casa.
Il 4-4-2 visto nel match del Ferraris, vagamente somigliante a quello disegnato da Devis Mangia nel ciclo dell’Under 21 conclusosi con la finale europea persa contro la Spagna nel 2012, ha finalmente dato ampiezza al gioco, permettendo agli Azzurri di sviluppare la loro manovra specialmente sul binario destro e in generale di offrire più brillantezza e velocità grazie all’apporto dei laterali e di Giovinco, pur con qualche sbavatura difensiva dovuta ad alcuni errori individuali. Avere due uomini per fascia è ormai prerogativa di tutte le grandi squadre di club e nazionali il 3-5-2 difficilmente permette questa possibilità; c’è dunque la curiosità di rivedere con i “titolari” questo assetto tattico, che oltretutto permetterebbe la piena convivenza di Pirlo (o Verratti), De Rossi e Marchisio, che occuperebbe la posizione interpretata oggi da Bertolacci, una sorta di falso esterno di centrocampo deputato a mutare il pacchetto da quattro a tre con la discesa dell'esterno opposto e a inserirsi. Antonio Candreva sembra l'uomo ideale per ricoprire proprio quest'ultima posizione, con Immobile davanti insieme a uno dei vari Zaza, Pellè o Destro.
Per riproporre eventualmente questo sistema di gioco, Conte dovrà però aspettare marzo 2015, con la trasferta in Bulgaria per le qualificazioni europee. Un appuntamento che dirà molto, anche oltre la classifica, nel viaggio che porterà in Francia.