Ungaro: «Il nostro sogno può continuare. Stateci vicini!»
Giuseppe Ungaro, centrocampista classe '95 della Reggina 1914, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sul sito ufficiale della Lega Pro (lega-pro.com) alla vigilia della 2ª giornata del Gruppo B della fase a gironi del Torneo di Calcio maschile della 30th Summer Universiade Napoli 2019, che vedrà l'Italia Universitaria del CT Daniele Arrgoni affrontare l'Ucraina nella giornata di domani, venerdì 5 luglio, alle ore 18:00 presso lo Stadio Comunale "Simonetta Lamberti" di Cava deì Tirreni (SA):
«Entrare al San Paolo gremito ieri sera per la cerimonia d’apertura e trovarsi davanti a tutta quella gente è stata un’emozione che non si può descrivere - dichiara il capitano degli Azzurri -. Immaginare di giocare davanti a tante persone dà ancora più motivazione: l’unione fa la forza e quindi tifosi di Cava e chiunque possa venire… stateci vicini! Venite domani allo stadio, il nostro sogno può continuare e insieme si sogna meglio!».
Sul fatto che indossi la maglia numero 10 azzurro: «È stata una scelta condivisa dalla squadra, anche perché io sono uno che si mette a disposizione del gruppo e vuole dividere le cose con gli altri. Non sono un egoista. E poi forse ha influito pure il fatto di essere il più grande».
Sulla cerimonia d'apertura della 30th Summer Universiade Napoli 2019 presso lo Stadio San Paolo di Napoli (NA): «È un brivido senza fine, avevo le lacrime agli occhi. Non si può descrivere ciò che si sente in un momento del genere. È qualcosa che rimarrà per sempre, da raccontare all’infinito a parenti, amici, chiunque. Un conto è guardarlo in tv, un conto è viverlo in prima persona. E questo ci dà una motivazione in più per cercare di fare bene. Indossare la maglia azzurra è un privilegio e un orgoglio. Ci tenevo tantissimo a esserci a queste Universiadi e non ci avrei rinunciato per nulla al mondo».
Sulla rete dell'1-0 realizzata contro il Messico (Italia vs Messico 1-0, 2 luglio 2019): «Non mi ero reso conto che la palla fosse entrata. L’ho capito dalle grida festose dei miei compagni. Non mi ero piaciuto il primo tempo, nel secondo sono riuscito a giocare più tranquillo. Sono stato felice anche perché c’era la mia famiglia in tribuna. I miei genitori hanno fatto tanti sacrifici per me. E poi tutta la squadra ci teneva a dedicare la vittoria al nostro vice Corino. È un momento non facile per lui e, nonostante questo, è qui con noi e questo ci dà ulteriore carica».
Sull'Ucraina: «Noi siamo tranquilli. Rispettiamo tutti ma siamo anche coscienti che con il cuore, oltreché con la testa, si può fare bene. Vi aspettiamo. E forza Italia».