Giovinco: "Juve, mi hai ferito"

Il piccolo grande bomber, avesse una zazzera di capelli corvini piuttosto che quel taglio da coscritto potrebbe anche sembrare Dustin Hoffman chiamato a duello. Ma lo sguardo a tratti è davvero da «ammazzasette», con lampi diretti al bersaglio. Sebastian Giovinco è la dimostrazione che la personalità non si misura in centimetri. Magari la disillusione sì. Quella potrebbe essere lunga quanto da Torino a Parma. Niente da sindacare o recriminare nei confronti dell’attuale club, come si legge sulle pagine dell'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, in data 11 Ottobre 2011 («Sono contento, penso a far bene, ho segnato 5 gol in 5 partite... »), ma se si guarda indietro, anche alla vigilia del suo debutto Azzurro dal primo minuto, lui mette mano alla fondina: "La Juve mi ha ferito. Il sogno di giocare lì si è infranto. Non ha creduto che lo meritassi eppure quello che avevo fatto vedere credevo bastasse. Non dico che tra me e la Juventus non potrà esserci futuro, ma di sicuro un mio ritorno dovrebbe avvenire su basi di chiarezza".
E dire che all’inizio Giovinco ha provato pure a giocare alla meno: «Come mi sento? Oh, è solo una partita di calcio, di sicuro non sto andando alla guerra ». Molta tattica, senza affondare: «Io seconda punta? E’ quello che sto facendo adesso. Il mio vero ruolo? Ora è questo. Prima? Prima giocavo esterno... ». Ecco che l’attaccante Azzurro inizia a scaldarsi: "La Juve? Una rivincita? Sono al Parma, e qui per merito del mio avvio". Finalmente lo sfogo, pur con toni misurati: «Mi chiedete se tornerei a Torino? Non parlerei di capitolo chiuso. Di sicuro dovessero volermi indietro bisognerebbe che dimostrassero più convinzione di quella avuta fin qui. Insomma, vorrei più chiarezza, questo è certo. L’unica cosa sicura della scorsa estate è che sarei rimasto a Parma: lo sapevo io e lo sapeva la Juve ».
I SOGNI SON DESIDERI - Non male per un ragazzo che aveva confessato il suo sogno di giovane calciatore: quello di poter vestire la maglia della Juventus. Ora Sebastian frena: «Le cose cambiano, le prospettive e i percorsi cambiano. Sono passati tanti anni da allora. Adesso penso alla Nazionale, a fare tanti gol in campionato ». Ma il passato non si cancella. E Giovinco ammette di essere stato più ferito dalle scelte della Juventus che dalle critiche nei suoi confronti: «Se sono qui significa che certe cose me le lascio scivolare addosso, anche se sentir dire che ero troppo piccolo per il calcio mi ha dato fastidio. No, non ho bisogno di certi stimoli, né voglio parlare troppo. Conta il campo. E credo di meritare di essere qui».
BUFFON NEL GOTHA - Poco prima di Giovinco, aveva parlato Buffon: «Sebastian aveva già dimostrato qualcosa con noi. Gli mancava continuità. Ha avuto coraggio, si è messo in discussione. Fa parlare i fatti. Se non sbaglio per metà è ancora nostro...». Per Gigi stasera sarà una serata speciale: a lui, come a Cannavaro, Maldini e Zoff andrà lo speciale riconoscimento UEFA-FIGC per gli Azzurri centenari: « Sono orgoglioso di questo premio. Mi sento nel gotha del nostro calcio, insieme a due miei ex capitani Azzurri, Fabio e Paolo, e a un monumento del mio ruolo come Zoff. E’ un traguardo ma non un punto d’arrivo ».
GIGI E ZDENEK - Pescara è anche terra di Zeman. Buffon confessa: «E’ uno dei pochi tecnici che in queste realtà di provincia fa divertire la gente. Le sue polemiche con la Juve? Non le ho seguite, non ero a Torino. Mi divertiva il suo calcio, anche se non avrei voluto essere il suo portiere... ».