Giovinco: "Juve, mi hai ferito"

11.10.2011 07:10 di  Marco Reda   vedi letture
Fonte: Corriere dello Sport - A. Santoni
Giovinco: "Juve, mi hai ferito"
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Il piccolo grande bom­ber, avesse una zazzera di capelli corvini piuttosto che quel taglio da coscritto potrebbe anche sembrare Dustin Hoffman chiamato a duello. Ma lo sguardo a tratti è davvero da «ammazzasette», con lampi diretti al bersaglio. Sebastian Giovinco è la di­mostrazione che la personalità non si misura in centimetri. Magari la disil­lusione sì. Quella potrebbe essere lunga quanto da Torino a Parma. Niente da sindacare o recriminare nei confronti dell’attuale club, come si legge sulle pagine dell'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, in data 11 Ottobre 2011 Sono contento, penso a far bene, ho segna­to 5 gol in 5 partite... »), ma se si guar­da indietro, anche alla vigilia del suo debutto Azzurro dal primo minuto, lui mette mano alla fondina:  "La Juve mi ha ferito. Il sogno di giocare lì si è infranto. Non ha creduto che lo meri­tassi eppure quello che avevo fatto vedere credevo bastasse. Non dico che tra me e la Ju­ventus non potrà es­serci futuro, ma di si­curo un mio ritorno dovrebbe avvenire su basi di chiarezza". 

E dire che all’inizio Giovinco ha provato pure a giocare alla meno: «Come mi sento? Oh, è so­lo una partita di calcio, di sicuro non sto andando alla guerra ». Molta tat­tica, senza affondare: «Io seconda punta? E’ quello che sto facendo adesso. Il mio vero ruolo? Ora è que­sto. Prima? Prima giocavo esterno... ». Ecco che l’attaccante Az­zurro inizia a scaldarsi: "La Juve? Una rivincita? Sono al Parma, e qui per merito del mio avvio". Finalmen­te lo sfogo, pur con toni misurati: «Mi chiedete se tornerei a Torino? Non parlerei di capitolo chiuso. Di sicuro dovessero volermi indietro bisogne­rebbe che dimostrassero più convin­zione di quella avuta fin qui. Insom­ma, vorrei più chiarezza, questo è certo. L’unica cosa sicura della scor­sa estate è che sarei rimasto a Par­ma: lo sapevo io e lo sapeva la Juve ».

I SOGNI SON DESIDERI - Non male per un ragazzo che aveva confessato il suo sogno di giovane calciatore: quel­lo di poter vestire la maglia della Ju­ventus. Ora Sebastian frena: «Le co­se cambiano, le prospettive e i per­corsi cambiano. Sono passati tanti anni da allora. Adesso penso alla Na­zionale, a fare tanti gol in campiona­to ». Ma il passato non si cancella. E Giovinco ammette di essere stato più ferito dalle scelte della Juventus che dal­le critiche nei suoi confronti: «Se so­no qui significa che certe cose me le lascio scivolare addosso, anche se sentir dire che ero troppo piccolo per il calcio mi ha dato fastidio. No, non ho bisogno di certi stimoli, né voglio parlare troppo. Conta il campo. E credo di meritare di essere qui».

BUFFON NEL GOTHA - Poco prima di Giovinco, aveva parlato Buffon: «Sebastian aveva già dimostrato qualcosa con noi. Gli mancava con­tinuità. Ha avuto coraggio, si è mes­so in discussione. Fa parlare i fatti. Se non sbaglio per metà è ancora no­stro...». Per Gigi stasera sarà una se­rata speciale: a lui, co­me a Cannavaro, Mal­dini e Zoff andrà lo speciale riconosci­mento UEFA-FIGC per gli Azzurri centenari: « Sono orgoglioso di questo premio. Mi sen­to nel gotha del nostro calcio, insieme a due miei ex capitani Azzurri, Fabio e Pao­lo, e a un monumento del mio ruolo come Zoff. E’ un traguardo ma non un punto d’arrivo ».

GIGI E ZDENEK - Pescara è anche terra di Zeman. Buffon confessa: «E’ uno dei pochi tecnici che in queste realtà di provincia fa divertire la gente. Le sue polemiche con la Juve? Non le ho seguite, non ero a Torino. Mi diver­tiva il suo calcio, anche se non avrei voluto essere il suo portiere... ».